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mercoledì 24 luglio 2013

VERNICI

Le Vernici acido resistenti a base acqua

Francesca Genna

 



Le cere e vernici tradizionali usate per coprire la lastra durante il bagno nel mordente possono contenere: bitume di giudea (asfalto), trementina, cera, resina Dammar, petrolio, colofonia e catrame. Molti di questi elementi sono tossici per inalazione e per contatto; inoltre l'uso delle cere presuppone che siano scaldate su un piano caldo che contribuisce all'esalazione dei fumi. A lavoro ultimato queste vernici devono essere rimosse dalle matrici e questo comporta l'utilizzo di solventi come petrolio o acqua ragia.
La ricerca di una vernice antiacido a base acqua sostitutiva delle tradizionali ha assunto negli ultimi anni una importanza fondamentale. Ciò che si cerca è un prodotto acrilico che abbia le caratteristiche di resistenza all'acido con relativa stabilità nel bagno di morsura, di flessibilità per la lavorazione dei segni e di reversibilità nelle fasi successive di pulizia e stampa. 
Esistono diversi tipi di resine acriliche, soprattutto quelle raccolte nel gruppo dei copolimeri acrilici, che già vengono usate in altri settori dei beni culturali, come quello del restauro,che cominciano a far parte anche dell’incisione. 
I vantaggi sono molteplici:si pensi che in laboratorio scolastico saranno usate delle vernici che non producono fumi tossici, i pennelli usati nell'operazione di stesura verranno sciacquati in semplice acqua e la vernice verrà poi asportata in una soluzione basica composta da acqua e carbonato di sodio, o nel suo proprio "remover" a base di solventi non aromatici, e questo è molto positivo per il rischio di tossicità per gli operatori.
Nell'introduzione di questi materiali in un laboratorio in Italia, si incontrano ancora diversi problemi dovuti alla difficoltà di reperimento e scelta, mancando una distribuzione ed informazione adeguata sui diversi prodotti presenti sulla scena internazionale.
Negli ultimi anni, con i miei studenti del corso di Tecniche Calcografiche sperimentali dell'Accademia di Palermo, stiamo sperimentando l'uso di vernici acriliche per acquaforte.
Dopo un'attenta documentazione su quei testi che indagano specificamente sull'uso delle vernici acriliche in incisione, e sulle notizie più aggiornate apparse sul web, sono state fatte molte prove di laboratorio sia con vernici appositamente indicate come vernici per l'incisione, sia con normali vernici acriliche da ferramenta che vengono usate per ferro e legno e che spesso presentano le caratteristiche richieste, ma il fatto che questi materiali non siano ancora distribuiti in Italia, ha di fatto allungato in laboratorio i nostri tempi di applicazione e verifica dei nuovi strumenti.
Inizialmente si parlava di un tipo di cera da pavimenti molto resistente, normalmente utilizzata per impermeabilizzare pavimenti in linoleum, prodotta dalla Johnson che si chiama  Future, ed in commercio nei supermercati del nord America. Questo prodotto non è mai stato reperibile in Italia, anche se si poteva trovare nei paesi del Nord Europa,  con i vari nomi di Klear , Klir, Carefree, succesivamente commercializzato dalle ditte che si occupano di materiali non toxic. Oggi le cose sono ulteriormente cambiate perchè pare che questo prodotto sia stato ritirato completamente dal mercato. Senza entrare nel merito del singolo marchio, le nostre prove di laboratorio sono state volte a  comprenderne i requisiti di base che dobbiamo ricercare in un prodotto simile.

Questa vernice si presenta molto liquida e si applica versandola direttamente sulla lastra, tenuta verticalmente, in un leggero strato e  lasciandone scorrere l’eccesso prima dentro una vaschetta, e successivamente su di un pezzo di carta assorbente come quello da cucina. Si lascia asciugare la prima mano e se ne applica sopra una seconda.
Ci sono una serie di vantaggi nell'utilizzo di questo materiale oltre al fatto che è a base acqua e quindi gli strumenti d’uso, finché è fresco, possono essere risciacquati con l’acqua senza bisogno di usare solventi. Una volta asciugato, forma sulla lastra un film plastico molto resistente e allora abbiamo due possibilità: lasciarcelo sopra anche in fase di stampa, con il vantaggio di procedere nel lavoro di incisione senza dovere ad ogni prova di stampa ripetere le operazioni di inceratura, oppure toglierlo ponendo la lastra in una soluzione alcalina.
Lo svantaggio è rappresentato dalla mancanza di corpo di questa vernice che si presenta dal colore trasparente che, tuttavia può essere superato dipingendo la superficie asciutta con una tempera idrosolubile che verrà asportata prima del bagno acido.

Sono state provate successivamente diverse vernici acriliche per legno e ferro non specifiche per l'incisione. Negli ultimi anni l’industria produce queste vernici all'acqua in maniera sempre più sofisticata, e ci sono delle finiture polimeriche consigliate per legno e ferro che resistono benissimo ai bagni acidi. Il problema semmai è un altro, cioè come togliere queste vernici dalla lastra quando, una volta completato il ciclo di morsura vogliamo pulirla per passare alla fase di stampa. Ci sono molte vernici dette a base acqua perché possono essere diluite con acqua finché sono liquide, ma, una volta asciutte, hanno bisogno di solventi molto forti per essere rimosse dalla matrice. I rivenditori di finiture per interni ed esterni possono essere in questo caso un valido aiuto sui nuovi ritrovati acrilico-polimerici. Ultimamente ho trovato diverse vernici all'acqua per legno, plastica e ferro, che presentano alcune delle caratteristiche richieste, acido-resistente e reversibili in un bagno alcalino (come alcuni prodotti della Baldini Vernici) anche se non perfette dal punto di vista dell'intaglio e quindi consigliabili più per le coperture

I migliori risultati per il lavoro calcografico li abbiamo finora ottenuti lavorando con le vernici della ditta Lascaux.
La vernice che abbiamo maggiormente sperimentato finora è la Lascaux Hard Resist : vernice per acquaforte con una composizione basata su copolimeri acrilici con la quale i segni creati con le punte da incisione è comparabile ai segni prodotti usando una tradizionale cera o vernice antiacido. 
La vernice si presenta densa ed incolore, può essere usata così come si trova oppure può essere colorata per facilitare la visione del lavoro, sia aggiungendo un colorante all'interno (ma questo non è consigliato perchè la indebolisce un pò) sia dipingendone la superficie.Si può dipingere la superficie asciutta della vernice con una tempera scura solubile all'acqua che andrà sciacquata via prima del bagno nel mordente.






La vernice ancora fresca  è solubile in acqua e si può pulire dai pennelli e dai contenitori con semplice acqua o con acqua tiepida e sapone. 
Quando la vernice è asciutta e si è terminato il lavoro di morsura, si può rimuovere dalla lastra immergendola in un bagno alcalino (carbonato di sodio e acqua). Questa operazione può tuttavia risultare lunga e faticosa, ed è sconsigliata specie se si sta usando l'alluminio. Un metodo efficace per rimuovere la vernice è immergere la lastra per almeno 10/15 minuti nel Lascaux Remover





Immagini delle matrici incise con la vernice Lascaux dagli allievi dell'Accademia di belle Arti di Roma, durante il workshop del maggio 2013.

Bibliografia
Robert ADAM & Carol ROBERTSON, Intaglio, the complete safethy-first system for creative Printmaking, Thames and Hudson, London, 2007.
Francesca GENNA, Incisione sostenibile, nuovi materiali e metodi nell'area non-toxic, Navarra editore, Trapani,  2009.
Keith HOWARD, The Contemporary Printmaking, Intaglio-Type & acrylic Resist Etching. Write-Cross  Press,  New York, 2003.